di Roberto Nardi
Piscine chiuse come tutti gli impianti sportivi e anche l’Azzurra Prato (nuoto, pallanuoto e sincronizzato) si è fermata per l’emergenza legata al Coronavirus.
«Siamo fermi dai primi giorni di marzo con l’attività di nuoto, pallanuoto e sincronizzato – spiega Daniele Santini, allenatore delle giovanili – in questo momento la federazione non ha preso nessuna decisione su un eventuale chiusura o ripartenza e conclusione dei campionati. Siamo in attesa, i tesseramenti nelle nostre discipline finiscono il 30 settembre e ci sarebbe la possibilità di giocare durante il periodo estivo, dobbiamo vedere se queata ipotesi è fattibile, perchè in questa situazione di emergenza non sarà facile riparire gli impianti. Aspettiamo un imput dal ministero e dalla Federazione».
La stagione era già iniziata prima dello stop forzato con la prima squadra in serie C e i campionati giovanili.
«La prima squadra in C aveva giocato due partite – prosegue Santini – in un campionato equilibrato dove potevamo dire la nostra per provare a salire di categoria, mentre le squadre giovanili avevano già giocato la prima fase dei campionati regionali e si apprestavano alla fase decisiva per le classifiche regionali ed eventuali passaggi alle finali nazionali. Se riusciremo a ripartire andranno rimodulati i calendari».
La pallanuoto rispetto ad altri sport si può praticare senza problemi anche nel periodo estivo e potrebbe essere ipotizzabile una conclusione dei campionati entro settembre.
«La pallanuoto si gioca senza problemi nei mesi estivi all’aperto – continua Santini – e c’è anche più disponibilità di impianti anche all’aperto. Da un punto di vista prettamente sportivo e tecnico non ci sarebbe alcun problema a giocare in estate per concludere la stagione, ma dobbiamo capire a livello di gestione degli impianti se sarà fattibile con le disposizioni. Le piscine comunque sono igenizzate e la presenza di cloro aiuta per il non contagio. Ma in questo momento servono direttive precise dagli organi competenti».
Questa pandemia avrà ripercussioni anche dal lato economico che si rifletteranno anche sulle società sportive dilettantistiche che avranno bisogno di aiuti anche dalle istituzioni.
«Il futuro per le società dilettantische si profila molto difficile – conclude Santini – speriamo di continuare a fare quello che abbiamo fatto finora. Oltre all’attività agonistica preparando atleti per arrivare a dei risultati anche a livello nazionale, facciamo anche un attività sportiva che rivese un ruolo sociale per consentire a tutti di praticare sport. Nell’ambito del Pil italiano lo sport è un tassello importante e ci vuole una seria riforma del mondo dello sport per dare modo a tutti di essere tutelati».