Calcio dilettanti in attesa dello stop, tra ipotesi di riforme il Prato spera nella promozione

  • Vezio Trifoni
  • 6 Maggio 2020
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di Roberto Nardi

Con il pallone fermo a causa dell’emergenza Coronavirus, nel mondo dei dilettanti dalla serie D in giù si è in attesa delle comunicazioni della Figc, che però ha rimandato ogni decisione rinviando il Consiglio Federale programmato per venerdì 8 maggio. C’era attesa per capire se il protocollo di sicurezza sanitaria avesse avuto il placet delle istituzioni e per sapere se i campionati dilettanti e giovanili fossero definitivamente stoppati, ma è stato rinviato a data da destinarsi. C’è infatti stato un contatto tra il Comitato tecnico-scientifico del Governo e la Federcalcio che si sono dati appuntamento per fissare l’incontro tanto atteso tra giovedì o venerdì. Un incontro decisivo per capire se il protocollo andrà bene o meno e se si potrà riprendere il campionato.

“Con riferimento all’ipotesi di riforma dei campionati, in particolare sulla Serie C, circolata nelle ultime ore su alcuni organi di informazione e sui social media, la FIGC precisa che nel tavolo di confronto istituito dal presidente Gabriele Gravina con tutte le componenti federali lo scorso gennaio – si legge nel comunicato – sono stati discussi diversi scenari, ma i lavori si sono interrotti a causa dell’emergenza da Covid-19. Non appena possibile, è volontà della Federazione riprendere a discutere alcune proposte di riforma nel rispetto delle norme statutarie. Al contempo, la riunione del Consiglio Federale programmata l’8 maggio è stata posticipata per la necessità di maggiori approfondimenti. Per consentire al sistema calcio di fronteggiare la crisi contingente, il Consiglio Federale sarà prossimamente riconvocato con all’ordine del giorno le tematiche inerenti la ripresa dell’attività sportiva e per stabilire le linee guida per l’iscrizione ai prossimi campionati”.

Se per la serie A si cerca in tutti i modi di terminare il campionato, appare molto difficile per le categorie minori. La Lega Nazionale Dilettanti ha allungato al 18 maggio la sospensione dell’attività, anche se appare scontato che questa stagione non potrà essere conclusa. La LND è chiamata a prendere delle decisioni sulla conclusione della stagione. Le ipotesi sul tavolo del presidente Cosimo Sibilia sono due: la prima annullamento del campionato, con classifica di merito per eventuali ripescaggi in serie C in base a bacino d’utenza e meriti sportivi, la seconda la cristallizzazione della classifica attuale con la promozione della prima squadra classificata. C’è poi anche una terza ipotesi che terrebbe in considerazione la classifica al termine del girone di andata e la promozione della squadra prima classificata (questa terza ipotesi eviterebbe di optare per utilizzare la media punti per stilare la classifica definitiva, nei gironi dove devono essere recuperate delle partite). Il Prato resta in attesa di sapere in quale categoria giocherà nella prossima stagione anche se l’obbiettivo della società biancazzurra è quello di ritornare in serie C. Nel contempo si è aperto un dibattito per cercare di attuare una riforma del sistema calcio italiano dando così maggior sostenibilità economica ai club. Secondo le indiscrezioni si lavora ad una riduzione dei club professionistici che passerebbero dai 100 attuali ai 60 con l’unico campionato invariato che sarebbe quello di Serie A. La grande rivoluzione riguarderebbe la Serie B, da 20 a 40 squadre con due gironi. Venti squadre quindi già individuate ovvero quelle presenti nell’attuale stagione senza retrocessioni, le altre invece arriveranno dalla Serie C (Monza, Vicenza e Reggina più altre società da individuare con criteri ancora da stabilire). La Serie B avrebbe molti più soldi, perché oltre la mutualità della Serie B avrebbe anche la mutualità della Serie C. La terza serie invece non sarà professionistica con le 40 società rimaste dalla Serie C attuale insieme alle vincitrici dei gironi di Serie D più altre che saranno individuate con appositi criteri.

“Fino a quando non ci saranno proposte ufficiali non esprimo nessun giudizio – dice il direttore sportivo Califano – in queste settimane si sono sentite e lette tante idee e proposte. Mi sembra una proposta interessante come altre che potremo valutare al momento che il consiglio federale prenderà le decisioni. Al momento posso solo esprimere il desiderio di vedere il Prato in categoria superiore perché credo che la società lo merita per come si è sempre comportata e per il campionato fatto che ci ha visti lottare in testa alla classifica e la società qualora ci fosse la possibilità di salire si farà trovare pronta”.

A.C. Prato (foto di repertorio di Fabrizio Landi)